ASILO GARBAGNATI, 1935-1937
L'Asilo di Asnago è la prima opera realizzata di Cesare Cattaneo subito dopo aver conseguito la laurea in architettura. Nonostante la «modestia» del tema in termini di- mensionali e di impegno costruttivo (l'asilo era infatti destinato a soli 50 bambini e aveva vincoli strettissimi di costi), esso suscitò l'interesse dei critici più attenti e aggiornati. «Casabella» gli dedicava infatti un articolo ancora prima della realizzazione pubblicando i disegni e le fotografie del plastico, e sottolineando come l'asilo fosse un segno della «serietà» dei giovani nel seguire le strade del rinnovamento; Alberto Sartoris inseriva l'a- silo nel libro Luci sulla scuola moderna (1937) come testimonianza tra le più interessanti di una volontà di ricerca che, in quegli stessi anni, aveva trovato speciali possibilità di applicazione nel settore dell'edilizia scolastica.
Configurato da una planimetria ad andamento centrifugo, l'asilo è articolato secondo le diverse specializzazioni funzionali e si configura dinamicamente nei vari prospetti. Il fulcro attorno a cui ruota la composizione è costituito dallo spazio destinato alle attività ricreative e al disimpegno per le aule e il refettorio. Luogo centrale e, presumibilmente, il più gradito nella giornata dei bambini, esso si proietta in facciata attraverso un'ampia vetrata suddivisa in scomparti asimmetrici, dove i requisiti di tipo funzionale si conciliano con un disegno che potremmo definire di equilibri astratti. Cattaneo gioca sulla pos- sibilità di avere elementi fissi ed elementi mobili per assicurare la ventilazione; alterna parti trasparenti a parti opache al fine di minimizzare gli effetti termici; usa il vetroce- mento bloccandolo all'altezza degli occhi dei bambini per consensire giochi sicuri e non precludere la vista del paesaggio esterno. Si enuncia cioè, già in questa prima prova, quell'impegno nel far coincedere i valori espressivi con i valori funzionali che costituirà una costante e tra le più valide caratterizzazioni dell'opera dell'architetto.
Da: Cesare Catteneo architetto. Le prefigurazioni plastiche, di Ornella Selvafolta (1989)