ASILO GARBAGNATI - Un progetto di territorio per la sua rinascita
INAUGURAZIONE MOSTRA venerdì 15 marzo ore 17:30
sabato e domenica da 15 marzo al 4 maggio (chiuso 20 e 21 aprile) dalle ore 14:30 alle ore 18:30
via Negrini, 9 - Cermenate (CO)
L'Asilo intitolato a Giuseppe Garbagnati rappresenta il primo progetto elaborato e realizzato (1935-1937) da Cesare Cattaneo dopo la laurea. Realizzato nella frazione Asnago del Comune di Cermenate, in collaborazione con Luigi Origoni, è opera contemporanea all'Asilo Sant'Elia realizzato a Como da Giuseppe Terragni.
L'opera ottenne, fin dalla fase progettuale, molta attenzione nelle pubblicazioni dell'epoca, tanto che la rivista "Casabella" gli dedicava un articolo (nel n. 94, 1935) ancor prima della realizzazione, pubblicando una pianta e le fotografie del plastico, con un commento in cui si ribadiva l'importanza del ruolo dei giovani nel promuovere un rinnovamento autentico e non mascherato sotto superficiali incrostazioni di moderno: 'Di fronte ad architetture che rappresentano, sotto il velo della modernità, un paradossale ritorno all'antico, preferiremo sempre quelle più astratte ed estremiste, che stabiliscono senza mezzi termini la validità dello stile nuovo. Il progetto che qui pubblichiamo è un segno della serietà con cui taluni giovani architetti si sono messi per la strada dei primi razionalisti italiani, continuandone la polemica e perpetuandone la fede in un'architettura italiana e moderna'.
Il progetto appare maturo e ispirato in pianta alla scuola del Bauhaus, mentre dissonanza proporzionale negli alzati e scomposizione volumetrica di origine cubista ne esaltano i caratteri. Il riferimento alle teorie che, in quegli anni, si stavano sviluppando sull'educazione e sul conseguente rinnovamento degli edifici scolastici, porta Cattaneo a concepire una pianta dove lo spazio di ricreazione comune posto al centro e illuminato su tre lati è il passaggio obbligatorio per accedere ad altre aule e al refettorio. Cattaneo gioca sulla possibilità di avere elementi fissi ed elementi mobili per assicurare la ventilazione, alterna parti trasparenti a parti opache al fine di minimizzare gli effetti termici; usa il vetrocemento bloccandolo all'altezza degli occhi dei bambini per consentirne giochi sicuri e non precludere la vista del paesaggio esterno.
Oggi l'edificio appare deturpato dalle successive manomissioni avvenute nel corso degli anni: inutilizzato per diversi anni del dopoguerra, nel 1986 cambiò destinazione d'uso, diventando farmacia comunale e sede della Croce Rossa, ed è attualmente in disuso. Intatto è il fascino dei bianchi volumi e dell'articolazione spaziale di una creazione architettonica unica.
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